Promuovere la cultura della legalità del lavoro e della responsabilità sociale d’impresa. Contrastare il lavoro sommerso promuovendo il rispetto delle normative in materia e la legislazione sociale. E poi favorire l’adozione di misure concrete, da parte dei datori di lavoro, per ridurre il divario di genere nelle imprese, a partire dalle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale e di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze e alla tutela della maternità, così da ottenere la ‘certificazione della parità di genere’.
Sono gli obiettivi di due bandi della Regione, che ha stanziato complessivamente 1 milione di euro, a sostegno di imprese e liberi professionisti che operano in Emilia-Romagna. L’intervento è stato proposto dal vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla e dall’assessora regionale alle Pari opportunità, Gessica Allegni.
La prima iniziativa, per la regolarità dei contratti di lavoro, ha una dotazione finanziaria di 100mila euro e resterà aperta fino al 31 dicembre 2026.
La seconda iniziativa, sull’accompagnamento alla certificazione della parità di genere, ha una dotazione finanziaria di 900mila euro e sarà aperta fino al 31 ottobre 2025, con la possibilità di una sua riattivazione nel caso in cui non venissero utilizzate tutte le risorse finanziarie.
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